Strana Storia
Vi fu un tempo in cui gli imprecisi strumenti linguistici elaborati dall'uomo per definire i sentimenti ci avrebbero descritti come fidanzati.
Le cose che racconto sono successe in quel periodo in cui io e la P. eravamo fidanzati imperfetti .
Islanda,
da qualche giorno ci eravamo lasciati alle spalle Reykjavik e
Una volta abbandonate le citta principali, che in fondo sono solo Reykjavik e Akureyri, la strada che gira attorno all'Islanda è tutta sterrata, una dirt road.
Continuava a ripetere all'infinito:"ho mal di gola, voglio un ghiacciolo, ho mal di gola, voglio un ghiacciolo, ho mal di gola, voglio un ghiacciolo"
Non appena avessimo raggiunto la civilizzazione, le dicevo, avremmo trovato un'Apótek e lei si sarebbe potuta comprare del nimesulide, dell'acido acetil salicilico, dell'ibuprofeno, del paracetamolo, le avrei comprato tutta la farmacia, pur di non sentirla più ripetere all'infinito: "ho mal di gola, voglio un ghiacciolo, ho mal di gola, voglio un ghiacciolo".
Solo una cosa, diceva lei, avrebbe potuto porre fine al suo tormento: qualcosa di freddo, tipo un ghiacciolo o un gelato.
Ad un certo punto c'è una curva stretta. Il camion prende la curva in modo un pò sportivo e barcolla. Dal suo carico si stacca una grossa scatola.
Io sono costretto a frenare mentre il camion prosegue la sua corsa.
Scendo dalla macchina e vado in strada per spostare quella grossa scatola di cartone che mi intralcia la via.
Una scatola di ghiaccioli in mezzo ai ghiacciai.
L'Islanda, quanto mi manca l’Islanda. Non ci sono parole.....