Occam Razor

giovedì, febbraio 16, 2006

Lo stato della laicità dello Stato

Oggi una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che il crocifisso deve rimanere nelle aule scolastiche in quanto «è un simbolo idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili».

Il pronunciamento del consiglio di Stato parte da una denuncia di una donna finlandese, Soile Lauti, che chiedeva la rimozione del crocifisso dalla scuola media frequentata dai suoi figli ad Abano Terme.
La donna aveva già fatto ricorso al Tar del Veneto che prima di darle torto aveva sollevato una questione di legittimità dinanzi alla Corte Costituzionale.

La sentenza sostiene che, se in un luogo di culto «è propriamente ed esclusivamente un simbolo religioso», «in una sede non religiosa, come la scuola, destinata all'educazione dei giovani, il crocifisso potrà ancora rivestire per i credenti i suaccennati valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo), valori civilmente rilevanti».

Mi permetto modestamente di dissentire dal pronunciamento della illustre corte ma siccome sono talmente incazzato da non riuscire in aclun modo ad articolare meglio il mio pensiero lo affido alle sagge parole del grande Germano Mosconi, poeta di pace e cantore di vita.

Ecco dunque la sua di sentenza

1 Comments:

  • il Consiglio di Stato, e l'ho detto da subito, ha espresso malissimamente il concetto.
    Che non doveva riferirsi al crocifisso come espressione di "valori della civiltà", perché allora è vero, ognuno ha i propri e sulle pareti delle scuole dovrebbero esserci financo Budda e il Grande Ufo, nonché Manitù e JesusMick se permetti;)
    Il Consiglio di Stato avrebbe dovuto parlare di "simbologia". Nel qual caso, essendo la croce del Cristo il primo SIMBOLO di una tolleranza nuova nell'intero consesso umano parecchio feroce all'epoca, allora a buon diritto in quanto simbolo esso può restare esposto nelle scuole italiane.
    E voglio aggiungere: a casa mia c'è una croce, molto bella, gotica direi. E ci sono Marx, Lenin, le bandiere rosse e le stampe autentiche della Comune di Parigi. Da secoli non credo più in nessuna religione, da parecchi anni ho lasciato alle mie spalle le rivoluzioni d'ogni genere e natura.
    Ma QUEI SIMBOLI restano e nessun fastidio mi danno.
    Sono il ricordo dei miei ideali crollati,e dunque il monito a mai più abbracciare fondamentalismi di alcun genere.
    E sono la fiducia nelle idee di uguaglianza, giustizia e libertà che non moriranno mai.
    Non capisco dunque il problema, no, non lo capisco.

    By Blogger bea, at 3:30 AM  

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